Capitolo 5


Ciò avvenne diversi giorni fa. Pare che abbia sbattuto la mia testa contro il pavimento quando svenni, e in qualche modo mi feci pure male alla gamba. Il medico del paese che mi esaminò mi prescrisse degli antibiotici per quella che credeva un’infiammazione allo stomaco, e dei sedativi per aiutarmi a placare l’ansia. Senza nient’altro che potesse tenermi impegnato, mi impegnai a trascrivere per intero ogni cosa che ricordavo di quell’orribile calvario su carta. Dopo tutto, uno scrittore scrive.

 

 Ieri ho fatto visita alla camera di John per la prima volta da quando lui era stato portato via. Era silenziosa, e la percepivo vuota, in una maniera che non avevo mai provato prima. Come un’assenza di vita, è come la potrei descrivere meglio. Quel luogo sembrava fosse stato depredato, i suoi effetti personali erano sparsi per il pavimento. Intuii che nessun altro era entrato lì, il padrone della locanda era probabilmente troppo intimorito, ma non potevo dargliene colpa. Appena prima di voltarmi per andarmene, notai un oggetto che pareva essere fuori posto – non apparteneva a quel luogo. Sul letto di John stava un vecchio e giallo foglio. Capii subito da dove esso provenisse, senza nemmeno aver bisogno di leggerlo; l’ultima pagina del diario, di quella cronistoria scritta da coloro che avevano colonizzato il colle. Un labirinto di frasi ripetute, in arcane e scordate lingue riempivano quella fragile e stropicciata carta, ma una, in inglese, risaltava fra tutte. Citava semplicemente ‘Nessuno Può Fuggire’.

 

 Non so più che cosa fare a questo punto. Sono esausto, eppure la mia mente continua a riportare in vita ogni cosa degli ultimi giorni, pezzo per pezzo. Sono folgorato dal senso di colpa, in qualche modo mi reputo responsabile di aver portato quel qualsiasi cosa fosse quaggiù, perché potesse prendere John. Perché, altrimenti, avrebbe aspettato a farlo? Il mio ultimo pensiero su questa questione è che forse sono solo stato fortunato, magari ho visitato quel colle mentre la creatura non era lì, e questo mi ha salvato la vita. In ogni caso, indipendentemente da come cercheranno gli abitanti di spiegarlo, denuncerò la scomparsa di John non appena tornerò a Glasgow, e chiederò alla polizia di dare un’occhiata al numero di persone che, in quegli anni, erano state disperse in quell’area. Credo che potranno rimanerne stupefatti.

 

 

 Casa sembra essere a milioni di miglia di distanza, ma so che a breve mi ritroverò, nel mio letto, in un altro mondo, distante da tutti gli eventi dei giorni appena trascorsi; forse solo lì potrò incamerare questa follia e darle una spiegazione. Non ho mai avuto tanta nostalgia di casa. Se tutto va bene, ci arriverò nel giro di poche ore, anche se il bus del paese pare essere un po’ in ritardo.


Fine

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